Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

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Zanazzo, Giggi 50 occorrenze

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’ombrill’ombrèlla? — Vogliamo una regazza, ecc. — Come si chiama? ecc. — Se chiama Rosina, ecc. — Che ccosa glie farete? ecc. — Un bell’abbito de

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dé bbruno: Ché er bianco nu’ lo vô pportà’. Mireladondondèlla, mireladondondà. Dua: la mia bbella mangia l’ua Er pizzutello nu’ lo vò mmagnà’, ecc

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Un tempo in piazza Sant’Eustachio: — Un sordo un traccagnino! — Un bajocco un turullullù! — Un maecco un gobbo cor fischietto ar culo! ecc

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! — Lo scopijo! ecc., ecc.

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, er cannejére, la vecchiaccia, la colonna, lo specchio, la spina der pesce, la tavola, ecc. ecc.

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Pe’ tienè llontano ’st’antro gastigo de Ddio, bbisogna tienè lo stommico sempre pulito, nun magnà’ frutti verde e mézzi, pummidori, ecc., ecc. Portà

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. IV. — INDOVINARELLI, ECC. V. — VOCI ANTICHE E ODIERNE DEI VENDITORI AMBULANTI. VI. — REGOLE P’ER GIOCO DE LA PASSATELLA. VII. — SAGGIO DI VECCHIE

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— So’ ttoste come le pietre ’ste cerase! — Senza l’amico! — Le Ravénnee! — De Ravénna, le cerase! ecc.

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sòrdo la vera e mmiracolosa immaggina de la Madonna der Càrmine! ecc., ecc. Sulla scalinata della Chiesa dell’Aracoeli, in tempo di Natale: — Un sòrdo

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mettesse addosso una camiciola ch’ha pportato un giustizziato, ecc. ecc.

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: Un franco e mezzo. Raquanta rile: Quaranta lire. Glipa, ecc: Piglia, ecc. Tiè chiodo loque: Tien d’occhi quello. Daba che bura, ecc: Bada che ruba

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maccaroni, è ssegno che vv’ariva ggente a ccasa. Insognasse Madonne o cchiese, è ssegno de mmalatia, ecc., ecc., ecc., ecc.

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odorose come viole ciocche, viole pansè, salvia, rosmarino, menta, persa, ecc., coi quali si cospargono i piatti delle uova, del salame, e il tavolo sul

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Anticamente pe’ llibberasse casa da li bbagarozzi, da li sorci, da le tarle, da le cimicie, ecc. ecc., se chiamava er prete che in cotta e in stôla

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Va spingendo un carrettino tutto adorno di specchi, di carta fiorata, di immagini di sovrani, ecc. Egli grida con voce nasale: — Nocciuoline

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Monferina, la Tarantella, er Fanango, er Sospiro, ecc.

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"Giù-’n-cantina ar fresco!": Voce del Giuncataio: Giuncatiua fresca. "L’ammazzo io! l’ammazzo io!": del Caciaio: La marzolina! ecc. "L’assel’annà’! L

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disgrazzia: ojo, sale, ssedie, ecc.

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semefreddo, ecc., ecc. Oppuramente pijate un po’ d’ojo d’uliva e un rosso d’ova tosta, impastateli bbene, e quell’inguènto che ve se forma stennételo sopre

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Bisogna che i giocatori siano parecchi. La persona che fa da mamma dà a ciascun giocatore un numero: 1, 2, 3,\Cap\ 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, ecc. Viene

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un terzo con un’altra voce, p. es.: cocommeri, cetroli, castagne, carciofoli, ecc. ecc. Colui il quale non ha pronta una voce nuova, e non detta da

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terra, ma la tiene nella mano sinistra, e con l’altra armata della bacchetta, la lancia via, ecc., ecc. Il chiaro prof. Morandi nella nota 11 del sonetto

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Trastevere, a Sant’Onofrio, alla Bona Morte, ecc. ecc. un gran numero di poverelli si collocavano lungo la strada e chiedevano l’obolo: — Per quelle

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: De jure. Jeso, Jesusmaria!: Gesù, ecc. Libberamus domminè: Libera nos Domine. Murtossanno: Ad multos annos. Nun piusurtra: Non plus ultra

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li carciofoli e scialate. — Pe’ cchi vô ffa’ er sugo d’oro, a ddu’ baòcchi li pummidoro! — Auffa li pommidoro, auffa le patatee, ecc.

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rivenditori: — Razzi d’amore, per un sòrdo! — Bocché, bocché!. Ecco fiori! ecc.

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Cristiania! Cugnàtemo: Mio cognato; Cugnàteto: tuo cognato, ecc. Dainà: Natura. Debire: Tabernacolo. De-monà: Scelti, educati, di garbo. Devarimme: Bugia

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, di S. Gregorio Taumaturgo, protettore dei casi disperati, ecc. ecc. Il Deo gratias di quest’ultimo era il più solenne e stirato che si potesse

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!". "Venite tutti dal Moretto Che guarisce il mal di petto Cor un soldo che voi stendete D’ogni mal salvi sarete, ecc.".

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o Monopolisti di commestibili, pescivende, ecc. Alèffe o Ninétto: Uno. Dall’ebraico Aleph: uno. Bèdene: Due. Dall’ebraico Beth: due. Bèdene-vaghézzi

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cratura e che ppresempio je sé dice: Come stà ggrassa e ggrossa; come stà bbene, ecc. ecc., bbisogna puro aggiuntacce: Che Ddio la bbenedichi, si nnó je

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campanèllo, pe’ ttieneje lontane le streghe, ecc., e la ciammèllétta d’avorio, indove la quale la cratura ppiù in i’ llà, ce s’acciaccherà e cce se roderà le

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Er giorno de Pasqua Bbefanìa, che vviè’ a li 6 de gennaro, da noi, s’aùsa a ffasse li rigali. Se li fanno l’innammorati, li sposi, ecc. ecc. Ma ppiù

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nocchie o di osse di albicocche, di pesche, ecc. Uno dei giocatori, al quale tocca di tirare pel primo (dalla distanza stabilita con un segno in

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, l’Areggi-móccolo, il Tavolino, il Portinaio, la Confessione, il Credenzóne, li Quattro cantoni, le Quattro gambe al muro, ecc., ecc.

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, un bastone, ecc. E tutti disposti in fila fanno le manovre. In questi ultimi tempi era molto in voga fare li soldati in Africa, con i relativi

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, bbisogna che vv’avverti che u’ rimedio mejo pe’ guarì’ ortre a li bbòzzi, li gonfiori, ecc., puro li sfoghi de la pelle e tanti antri malanni, nun se trova.

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andarsi a nascondere dietro un albero, una fratta, un cespuglio, ecc., e cambiando, come vuole il giuoco, e anche quando capita loro il destro, di

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serratura, una spranga, una chiave, ecc.; e fa di tutto per poter riuscire nel suo intento; quindi adopra l’astuzia, l’agilità, tutto, per insidiare un

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’adesso. — Allora la volete accusì? ecc. Insomma tutto il giuoco consiste in questo: chi va a contrattare la pila, non si deve mai lasciar fuggire di bocca

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, in autunno alzano le stelle, giuocano a Nizza e a Pallina; sul principiare della primavera giuocano al Picchio o a Campana, ecc. ecc.

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santa pe’ gguarì’ quarsiasi ferita, bbozzo, pannaricia, bobbone, giradétto, pedicèllo, accojitura, ecc., in quarsiasi parte der corpo. Bbisogna insomma

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’improvvisare versi, lodanti la loro merce, e, appropriandoli al primo che s’imbatteva sulla loro strada, un frate, una monaca, un paìno, ecc. — Cé l’avémoo

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. E pperché: annatejelo a ddomannà. R. Si nu’ lo sa lui, come volete che lo sappi io? ecc. E così l’una insiste coi pèrché, e l’altra se ne schermisce

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tre strette tasche. 20. Tre ttasche strette in tre strettissime tasche stanno, ecc., ecc.

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inginocchiato davanti a lei. Ciò fatto, tutti si rimettono a girare le mani ripetendo: "Lavorate, lavoranti, ecc.". Il fanciullo colpito, si alza e dice alla

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sposa e nun se parte, ecc.". Si mmentre li sposi stanno in chiesa davanti ar prete che li sta ppe’ sposà’, e cche ppe’ ccombinazione una cratura

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Si può fare a Pallina in due, tre, quattro, cinque, ecc. Si fa prima una bucia in terra, e a una certa distanza un segno o limite, in cui devono

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fanno intorno e gli gridano in coro: Tappo de cacatore, ecc.". Così lo descrive il Belli nella nota 13 del sonetto: Un’opera de misericordia del 3 ottobre

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tartaglia, ecc. Raccolte le risposte, il capo-giuoco le ripete tutte di seguito a voce alta, e poi domanda al condannato: Chi volete che venghi in berlina? E

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